Docente: Prof. Mauro De Berardis
Lavori eseguiti dagli alunni
della classe Quinta
B TIEN IPSIA
Teramo
Convertitori A/D  

Lavoro eseguito dall'alunno Danilo
Ortoni



 | Introduzione |
I convertitori analogico-digitali
(convertitori A/D o ADC, Analog
to Digital Converter) sono i dispositivi che
permettono il collegamento fra i sistemi di tipo
analogico, cioè interessati da grandezze variabili
con continuità, e quelli di tipo digitale, in cui i
segnali sono caratterizzati unicamente da 2 livelli
di tensione.
I fenomeni naturali sono
chiaramente di tipo analogico ed anche le principali
sorgenti di segnali che interessano i campi
dellelettronica e delle telecomunicazioni sono
di tipo analogico (immagini, voci, suoni, misure di
grandezze fisiche). Daltra parte, le
potenzialità offerte dalle capacità di elaborazione
dei sistemi digitali hanno notevolmente accresciuto
la diffusione dellelettronica digitale in tutti
i settori. I convertitori A/D hanno per questo
assunto una notevole importanza negli ultimi anni e
si è assistito ad una grande crescita della loro
diffusione commerciale, nonché delle loro
prestazioni.
Di seguito si presentano i principi
che sono alla base della operazione di conversione
analogico-digitale, assieme alle caratteristiche dei
dispositivi reali che assolvono tale funzione.
 | La conversione A/D |
Un convertitore A/D è un
dispositivo che, ricevendo in ingresso una tensione
analogica, fornisce in uscita un codice binario ad n
bit legato allampiezza della tensione di
ingresso.

La definizione precedente evidenzia
subito il principale aspetto di un convertitore A/D:
i codici che possono essere rappresentati in uscita
con n bit sono solo 2^n (ad es. con 3 bit possono
essere rappresentate 2^3=8 codici), mentre la
tensione analogica di ingresso può assumere con
continuità uninfinità di valori diversi; i
codici devono quindi essere associati ad un
intervallo di possibili valori della tensione di
ingresso. Si parla in tal caso di quantizzazione
della grandezza analogica.
Loperazione
di quantizzazione implica ovviamente una perdita di
informazione, dato che dal codice binario di uscita
non è possibile risalire al valore preciso della
tensione di ingresso, ma solo allintervallo di
valori associato a quel determinato codice. Ciò si
traduce in un effetto chiamato rumore di
quantizzazione.
Analizziamo più in dettaglio
questi due aspetti.
 | Quantizzazione |
Loperazione di quantizzazione
effettuata da un convertitore A/D può essere
rappresentata graficamente dalla caratteristica di
trasferimento.
In figura ne è mostrato un esempio
per n = 3bit.

Lasse delle ascisse
rappresenta la tensione di ingresso Vi normalizzata
rispetto al valore massimo Vmax e divisa in 2^n
intervalli uguali. Per ciascun intervallo di tensione
viene ordinatamente associato uno dei 2^n codici
ottenibili con n bit. Lampiezza degli
intervalli di tensione (Vmax/2^n) è comunemente
indicata con il simbolo LSB (Least Significant Bit),
mentre tale valore, normalizzato rispetto alla
tensione massima Vmax è chiamato risoluzione del
convertitore (R). Risulta chiaramente:
R = LSB/Vmax = (Vmax / 2^n)/Vmax=
1/2^n;
pertanto, la risoluzione di un
convertitore può essere espressa indicando
semplicemente il numero n dei bit di uscita.
 | Rumore di quantizzazione |
Loperazione di conversione A/D
associa ad un intervallo di valori della tensione
in ingresso un unico codice binario. Per eseguire
loperazione inversa, a ciascun codice si
associa un valore di tensione che è il valore
centrale di ciascun intervallo, chiamato valore
nominale del codice. Loperazione di
quantizzazione fa quindi perdere di informazione:
solo nel caso in cui la tensione Vi è esattamente
uguale ad uno dei valori nominali associati ai
codici, loperazione può considerarsi
trasparente, mentre in tutti gli altri casi si avrà
un errore. Lampiezza massima dellerrore
commesso è pari a metà dellintervallo di
tensione , cioè
E = ½ * (Vmax/2^n) = Vmax/2^(n+1)
Leffetto di tale errore può
essere considerato come un rumore aggiunto alla
tensione di ingresso. Supponendo che la tensione Vi
possa assumere con la stessa probabilità tutti i
valori compresi fra 0 e Vmax, gli errori commessi
dalla quantizzazione saranno uniformemente
distribuiti fra + E e E: leffetto sarà
quindi quello di un rumore casuale sommato a Vi e di
ampiezza statisticamente distribuita in maniera
uniforme nellintervallo ± E.
Complessivamente loperazione
di quantizzazione degrada il segnale di ingresso,
peggiorando il rapporto segnale/rumore (S/N).
Convertitori a
comparatori in parallelo
I convertitori A/D sono disponibili
in una grande varietà di tipi che si differenziano
per numerosi fattori. Considerando laspetto
tecnologico, troviamo convertitori
integrati monolitici anche a basso costo e
convertitori a moduli e circuiti ibridi, più costosi
e con prestazioni elevate. Unaltra e più
significativa classificazione è quella che considera
il principio di funzionamento dei convertitori,
poiché da esso, in linea di massima, dipende il
livello delle prestazioni per quanto riguarda la
risoluzione, la velocità di conversione, la
precisione.
Nella figura che segue è
illustrato un convertitore con uscita a 3 bit
costituito da sette comparatori, da un registro a
latch per la sincronizzazione della conversione e da
un codificatore.

Il segnale Va da convertire viene
applicato agli ingressi non invertenti;
lingresso invertente di un comparatore è
connesso ad una rete resistiva che ripartisce la
tensione di riferimento Vref in otto fasce, così da
fissare i livelli di riferimento, o di
quantizzazione, ai valori 1/14 Vref, 3/14 Vref,
., 13/14 Vref. Ciascun comparatore commuta la
sua uscita ad 1 quando Va supera il rispettivo
livello di riferimento. Le uscite dei comparatori
vengono memorizzate in sincronismo con il segnale di
clock e codificate per fornire un dato digitale
stabile. Il codice del dato di uscita è in questo
caso binario unipolare; dimensionando opportunamente
la rete resistiva e il numero di comparatori, si può
realizzare un convertitore per tensioni bipolari.
Provvedendo un opportuno codificatore si possono
avere diversi codici di uscita; ad esempio è molto
usato il codice Gray.
Il convertitore è in grado di
convertire segnali analogici con escursione da 0 a
Vref con un errore di quantizzazione costante e
sempre minore di ± ½ LSB. Supponendo Vref = 7 V, si ottengono
i livelli di riferimento rappresentati di sguito:

Accanto a ciascuna fascia di valori
analogici sono indicate le corrispondenti
configurazioni digitali alluscita del
convertitore e le tensioni che si otterrebbero
riconvertendo i dati digitali in forma analogica. Per
tutti i valori di Va inferiore a 1/14 Vref = 0.5 V
tutti i comparatori hanno luscita bassa e
quindi il codice di uscita è 000. Per tutti i valori
di Va compresi fra 0.5 V e 3/14 Vref =1.5 V, solo
luscita di C1 si porta al livello alto e
luscita digitale indica 001. Riconvertendo il
dato digitale in forma analogica, si otterrebbe una
tensione di 1 v e risulterebbe evidente un errore del
convertitore A/D minore o uguale a ± 0.5 V
che corrisponde proprio al valore di ½ LSB.
Questo tipo di convertitore,
chiamato anche simultaneo o flash, consente
elevate velocità di conversione (tc dellordine
di 10 ns) e non richiede generalmente limpiego
di circuiti S/H. Tuttavia, poiché un convertitore
con n bit di uscita necessita di 2n
1 comparatori, la realizzazione di dispositivi
ad alta risoluzione comporta una notevole
complessità circuitale; pertanto generalmente i
convertitori simultanei hanno risoluzione limitata
(tipicamente 6 o 7 bit).
Per aumentare la risoluzione
vengono adottate tecniche complesse, note anche come conversione
subranging o half flash (ad esempio il
tipo ADC prodotto dalla National), che fanno uso di
convertitori flash di risoluzione più bassa disposti
in cascata.
 | Specifiche dei convertitori A/D |
La principale specifica di un
convertitore A/D è sicuramente rappresentata
dalla risoluzione, direttamente legata al numero di
bit del codice di uscita. I dispositivi commerciali
più comuni offrono risoluzioni di 8, 10 e 12 bit.
Sono comunque disponibili anche convertitori da 14 e
16 bit, utilizzati ad esempio nelle applicazioni per
lelaborazione digitale del segnale audio di
alta qualità (studi di registrazione musicale).
Infine, esistono convertitori che raggiungono la
risoluzione di 20 e 54 bit, per applicazioni che
richiedono unelevata precisione (misure di
laboratorio).
Oltre alla risoluzione, esistono
altre caratteristiche che contribuiscono a
determinare le prestazioni di un ADC e quindi
i possibili campi di impiego.
Le principali fra tali
caratteristiche sono:
 | il tempo di conversione e la
frequenza di campionamento; |
 | gli errori di guadagno e di
offset; |
 | la non linearità
differenziale. |
 | Tempo di conversione e
frequenza di campionamento |
Quando si applica una tensione Vi
allingresso di un ADC, è necessario
attendere un certo tempo prima che il corrispondente
codice sia disponibile in uscita. Tale tempo è
chiamato tempo di conversione (Ts).
Il valore di Ts pone due limiti
fondamentali allutilizzo di un ADC. Il
primo riguarda la velocità di variazione del segnale
di ingresso , il quale non deve variare
apprezzabilmente durante il tempo di conversione. Il
secondo limite riguarda la frequenza di lettura dei
dati di uscita del convertitore. Ad esempio, avendo
un ADC con un tempo di conversione di 1m s, non
è possibile chiedere al convertitore i dati in
uscita con una frequenza superiore a quella di un
dato ogni microsecondo. Analizziamo più in dettaglio
questi aspetti.
 | Velocità di variazione del
segnale di ingresso |
Per eseguire correttamente la
conversione, un ADC deve avere una tensione
stabile durante tutto il tempo Ts, altrimenti si
avrebbero delle incertezze sul valore di Vi
effettivamente convertito (errore di conversione). In
effetti, una variazione del segnale di ingresso può
essere trascurata se, durante il tempo di
conversione, tale variazione risulta compresa entro
la risoluzione LSB del convertitore: in tal caso,
infatti, lerrore di conversione risulta
comunque contenuto entro lerrore di
quantizzazione.
La possibilità di un errore di
conversione limita notevolmente il campo di frequenze
di utilizzo del dispositivo. Questo problema può
essere superato mediante limpiego di un
circuito chiamato Sample and Hold
(S&H). Si tratta di un circuito che permette di
campionare lingresso in un istante preciso e di
memorizzarne temporaneamente il valore analogico. In
tal modo, la tensione in ingresso allADC
può essere mantenuta stabile per il tempo necessario
alla conversione, eliminando lerrore di
conversione.
Nella fig. è rappresentato lo
schema di principio del circuito S&H.

Quando il segnale S/H viene
portato al livello alto, linterruttore
elettronico si chiude ed il circuito è in condizione
di campionamento (sample), cioè il condensatore
viene caricato e raggiunge la tensione di ingresso
Vi. Lo stadio inseguitore dingresso permette di
offrire unaltra impedenza allingresso, in
modo da non caricare ed alterare la tensione Vi,
mentre contemporaneamente fornisce la corrente
necessaria a caricare rapidamente il condensatore.
Quando poi il segnale S/H si porta basso, il circuito
si pone nella condizione di mantenimento (hold), in
altre parole linterruttore si apre e mantiene
la tensione raggiunta in precedenza. Lo stadio
inseguitore duscita permette di trasferire
alluscita la tensione ai capi del condensatore,
senza scaricarlo.
In un circuito S&H reale la
carica del condensatore non è istantanea, così come
la corrente di scarica in condizioni di hold non è
nulla. Pertanto un circuito reale risulta
caratterizzato da due parametri fondamentali:
 | Tempo dacquisizione
(Ta) |
Ta rappresenta il tempo di carica
del condensatore in condizioni di campionamento. I
valori più comuni sono dellordine dei m s, ma
sono disponibili circuiti S&H integrati con Ta
dellordine dei ns. Affinché un circuito
S&H risulti utile, deve avere un tempo
dacquisizione inferiore al tempo Ts del
convertitore A/D per cui è stato scelto. In
particolare, il valore di Ta può essere calcolato in
funzione della frequenza del segnale da convertire,
invertendo dopo avervi sostituito Ts con Ta. Si
ottiene pertanto:
Ta < 1/(2n * p * f )
 | Velocità di scarica (drop
rate) |
La velocità di scarica esprime, in
mV al secondo, la perdita di tensione sul
condensatore in condizioni di mantenimento. Anche
tale valore deve essere scelto in modo che, durante
il tempo di conversione Ts, non si ripresenti il
problema dellerrore di conversione.
I circuiti S&H sono disponibili
in forma integrata. Alcuni, come lintegrato LF358
della National Semiconductor, hanno la
possibilità di collegare esternamente il
condensatore, permettendo di variare il tempo
dacquisizione e la velocità di scarica. Quelli
più veloci hanno invece il condensatore integrato
nel dispositivo. Molti convertitori A/D hanno inoltre
già incluso internamente il circuito S&H.
Elettronica,
Telecomunicazioni e applicazioni
 | Frequenza di campionamento |
La frequenza con cui si leggono i
dati in uscita è detta frequenza di campionamento
(fc). Il valore massimo di fc è stabilito dal
teorema del campionamento di Shannon che stabilisce
che la frequenza di campionamento deve essere almeno
doppia della massima frequenza del segnale. Se non
viene rispettata tale condizione, il segnale
campionato non determina in maniera fedele il segnale
analogico.

in nero un segnale sinusoidale di
frequenza f e in azzurro il segnale ricostruito dopo
la conversione con fc=4f
fc max rappresenta una specifica
equivalente al tempo di conversione Ts, dato che i
due valori sono strettamente legati alla relazione:
fc max = 1/Ts
La specifica del tempo di
conversione Ts è in genere utilizzata per i
convertitori più lenti (Ts >1m s),
mentre la massima frequenza di campionamento è
specificata per i dispositivi veloci.
La massima frequenza di
campionamento si traduce in un vincolo diretto per la
massima frequenza del segnale dingresso (Fi),
qualora loperazione di conversione A/D
sia utilizzata per rappresentare landamento
temporale del segnale. In tal caso loperazione
di conversione è scandita a ritmo costante da un
segnale di frequenza fissa (clock di
campionamento), in modo che la successione dei
dati ottenuti sia una rappresentazione
dellandamento del segnale dingresso. In
tali casi, la massima frequenza consentita al segnale
dingresso risulta pari alla metà della
frequenza di campionamento:
fii max £ fc/2
Il limite imposto
dallespressione è chiamato limite di
Shannon e rappresenta un limite teorico, poiché
è consigliabile che sia soddisfatta almeno la
condizione
fi max < fc/4
affinché in pratica non si abbia
perdita dinformazione sullandamento
temporale del segnale.
Inglese


Traduzione
Benefici nell'uso di PC e Schede
dell'Acquisizione del Dati.
 | Il Pc è la
migliore interfaccia hardware nel mondo.
|
 | Il Pc (personal
computer) è un sistema completo, disegnato nel
minimo particolare.
|
 | E una
risorsa che può soddisfare richieste di
obiettivi, con specifiche caratteristiche di un
prodotto.
|
 | E una
risorsa di uno sviluppo che riduce tempo e soldi.
|
 | Accesso a software
(programma) per applicazioni e altri prodotti
funzionali.
|
 | Un grande campo di
ingegneria e talento della programmazione che
riducono i tempi dello sviluppo.
|
 | Familiarità
dell'utente con Dos e altre finestre che
migliorano la connessione con il prodotto.
|
 | Basso costo che
aumenta lo sviluppo e riduce la presenza di
personale.
|
 | E una via verso
una soluzione che riduce materiale e spese di
consumo.
|
 | Tempo ridotto per
lintroduzione sul mercato di prodotti per
le vendite.
|
Matematica
Spesso nell'ambito delle problematiche
della conversione AD e DA, si parla di linearità: e la caratteristica di un convertitore è
lineare, allora la variazione della grandezza
duscita (variabile dipendente) è direttamente
proporzionale a quella dingresso (variabile
indipendente). La funzione lineare è rappresentata dalla
retta.
Equazione
della retta

Retta
passante per l'origine

Essendo m=sen (ß)/cos(ß)=tg (ß), dove ß rappresenta l'angolo orientato in senso
antiorario formato dall'asse delle ascisse x con la
retta, l'angolo ß può essere determinato applicando la
formula ß=arctg(m)
|