Docente: Prof. Mauro De Berardis
Lavori eseguiti dagli alunni della classe
Quinta B TIEN IPSIA Teramo
Coordinamento: Prof. Mauro De Berardis, Prof.
Loreto Giovannucci
Filtri universali
Lavoro eseguito dall'alunno Franco
Topitti
Acquisizione ed elaborazione dei segnali
Un settore importante dellElettronica è quello
che si occupa dellacquisizione e
dellelaborazione di segnali analogici dipendenti da
grandezze fisiche di varia natura, al fine di effettuare
il controllo della grandezza in esame o anche
semplicemente la visualizzazione, la memorizzazione o la
trasmissione dei valori che essa assume. I campi
applicativi sono vastissimi: dalla strumentazione di
laboratorio, ai sistemi di rilevamento di dati
ambientali, allautomazione industriale, alla
telefonia, ecc.
Lo sviluppo di sofisticate tecniche di elaborazione
digitale e luso diffuso di dispositivi
programmabili nonché gli innumerevoli vantaggi associati
al trattamento di segnali digitali, relativamente
complessità, immunità al rumore, versatilità e
standardizzazione, fanno sì che, nella maggior parte dei
casi, i segnali analogici vengano convertiti in segnali
digitali per essere elaborati. I dati elaborati vengono
poi eventualmente riconvertiti in forma analogica per
comandare dispositivi attuatori o, comunque, per essere
utilizzati.
Sistema di acquisizione ed elaborazione dati
In un sistema di acquisizione dati si possono
individuare elementi e funzioni frequentemente
ricorrenti. Esaminiamo quindi la struttura di un
ipotetico sistema completo per evidenziare la
funzionalità di ciascun blocco e linterazione fra
i blocchi stessi.
schema generale di un sistema di
acquisizione e distribuzione dati
Il primo elemento da considerare è il trasduttore,
la cui funzione tipica è di fornire in uscita una
grandezza elettrica di valore proporzionale alla
variazione della grandezza fisica in esame. Una
termocoppia ad esempio fornisce una tensione
proporzionale alla temperatura; un fotodiodo fornisce una
corrente proporzionale alla luminosità; un microfono
fornisce un segnale proporzionale alla pressione
dellonda sonora.
trasduttore di pressione
I segnali generati dai trasduttori devono essere
condizionati in modo che il trasferimento
dellinformazione possa avvenire con le
caratteristiche di precisione, linearità, immunità al
rumore, isolamento elettrico richieste per una data
applicazione. Il blocco di condizionamento che
costituisce uninterfaccia fra il circuito di
rilevamento e gli altri blocchi, viene generalmente
realizzato mediante amplificatori e filtri.
Generalmente lelaborazione dei segnali può
essere realizzata in forma analogica. Ad esempio,
se si vuole controllare la temperatura di un ambiente
mantenendola nellintorno di una soglia prefissata,
basterà confrontare, analogicamente, il segnale fornito
da un trasduttore di temperatura con una tensione di
riferimento e comandare opportunamente il dispositivo
riscaldatore. Nella maggior parte dei casi si usano
soluzioni di tipo digitale. Pertanto, i segnali
analogici, opportunamente condizionati, vengono trattati
da convertitori analogico-digitali (ADC: analog
to digital converter); essi forniscono in uscita
stringhe di bit, ad esempio otto, come indicato in figura
e che rappresentano numeri proporzionali ai valori del
segnale analogico in ingresso. Con lelaborazione e
il trasferimento le prestazioni sono decisamente
superiori per quanto riguarda limmunità al rumore
e le derive termiche. Limpiego di dispositivi
programmabili consente inoltre di effettuare in modo
semplice elaborazioni molto sofisticate e di modificare
il tipo e i parametri dellelaborazione stessa con
una certa facilità, intervenendo opportunamente sul
programma.
Il convertitore A/D è preceduto da due blocchi, il multiplatore
analogico (AMUX: analog multiplexer) e il
circuito di campionamento e mantenimento (S/H: sample
and hold).
Il multiplexer seleziona, uno solo dei segnali
analogici in ingresso, trasferendolo in uscita; in tal
modo è possibile trattare più segnali impiegando lo
stesso convertitore. Il circuito sample and hold risponde
alle esigenze di campionare il segnale analogico da
convertire e di mantenerlo stabile per tutta la durata
della conversione.
Il blocco indicato. come elaboratore
rappresenta dispositivi di varia complessità: potrebbe
essere un processore che memorizza i dati o effettua
elaborazioni sofisticate su di essi o ne controlla il
trasferimento ad un dispositivo remoto; più
semplicemente potrebbe essere un sistema visualizzatore.
In ogni caso, dovranno essere previste le opportune interfacce
e le linee di controllo per
lacquisizione dei dati digitali. In figura sono
evidenziate, oltre alle otto linee di ingresso dati,
anche linee di selezione per il multiplexer e linee di
controllo per il S/H e per lADC.
I dati di uscita del sistema di elaborazione possono
essere utilizzati, in forma digitale o analogica, per
azionare motori, accendere lampade o riscaldatori, far
suonare allarmi, ecc., sia localmente che a distanza.
Spesso il risultato delle elaborazioni viene utilizzato
proprio per influenzare la grandezza rilevata
allinizio della catena di acquisizione, realizzando
in tal modo un sistema di controllo ad anello chiuso.
I dati digitali forniti dallelaboratore su otto
linee parallele vengono convertiti in forma analogica dal
convertitore digitale-analogico (DAC). Il segnale
di uscita del DAC viene mandato allingresso di un demultiplatore
analogico (ADEMUX: analog demiltiplexer) che
lo trasferisce alluscita selezionata dal codice
presente sulle linee di indirizzo. Naturalmente dovrà
essere molto precisa la sincronizzazione del convertitore
e del dumultiplatore in modo che la distribuzione dei
segnali avvenga correttamente. Inoltre potranno essere
presenti circuiti S/H e filtri che consentano
unadeguata ricostruzione dei segnali
analogici dopo la conversione e la distribuzione.
Filtri
Nei sistemi di acquisizione dati i filtri sono
principalmente di tipo passa-basso. Infatti,
mentre i segnali forniti dai tradsuttori sono di solito
lentamente variabili, con larghezza di banda spesso
inferiore a 10 Hz, i disturbi che ad essi si
sovrappongono sono generalmente di frequenza maggiore.
Inoltre, operando su segnali che dovranno essere
campionati e convertiti in forma digitale, è quasi
sempre necessario limitarne la banda di frequenza al
valore che effettivamente interessa; la banda dovrà
comunque essere limitata ad un valore inferiore alla
metà della frequenza di campionamento al fine di evitare
unerrata acquisizione del segnale.
E anche comune limpiego di filtri
elimina-banda, ad esempio il filtro a doppio T per
eliminare i disturbi alla frequenza di rete, e,
occasionalmente, di filtri passa-banda o filtri passa-alto,
ad esempio per eliminare errori dovuti alle correnti di
polarizzazione degli amplificatori. La scelta del filtro
dovrà essere effettuata tenendo conto della risposta e
della pendenza desiderate, del tipo di segnale (continuo,
sinusoidale, con più armoniche) e della sua frequenza,
dellerrore (dovuto allattenuazione e allo
sfasamento delle varie armoniche) che il filtro stesso
introduce nel segnale. Anche la frequenza di taglio
dovrà essere scelta in modo da ottimizzare le
prestazioni: in un filtro passa-basso dovrà essere più
bassa possibile ma tale da consentire il trasferimento
del segnale con un errore accettabile. Ad esempio, per
filtrare il segnale di un trasduttore di temperatura di
frequenza non superiore ad 1 Hz, può essere impiegato il
filtro del 3° ordine modificato con frequenza di taglio fH
= 2 Hz. Naturalmente alcuni tipi di trasduttori, ad
esempio i piezoelettrici, potranno fornire segnali di
frequenza più elevata e richiederanno di conseguenza
filtri con frequenze di taglio più alte.
Filtri universali
I filtri attivi universali (UAF: Universal
Active Filter), realizzano con un unico circuito a
tre uscite, comprendente tre o quattro operazionali, un
filtraggio passa-alto (HP), passa-banda (BP) e
passa-basso (LP).
Nella simulazione realizzata con
viene utilizzata l'uscita passa basso.
Sono reperibili in commercio filtri
attivi universali integrati prodotti da alcuni
costruttori. I vari dispositivi hanno una struttura
interna sostanzialmente simile, comprendente quattro
operazionali, tre dei quali destinati a realizzare il
circuito in configurazione invertente e non invertente
con laggiunta di pochi resistori esterni; il quarto
operazionale, non connesso internamente con gli altri,
risulta disponibile per svariati impieghi. Esso può, ad
esempio, essere utilizzato come amplificatore per
incrementare il guadagno del filtro, per implementare una
cella filtrante o ancora come sommatore per ottenere
unuscita notch.
Telecomunicazioni
I filtri vengono utilizzati in
moltissime applicazioni, praticamente in ogni campo
dell'elettronica. Un'applicazione importante si trova nel
campo della telefonia, nella multiplazione
demultiplazione dei segnali telefonici.
Multiplazione
I principali mezzi di trasmissione (o
supporti) nei sistemi di comunicazione elettrici sono i
conduttori bifilari (doppini telefonici), i cavi
coassiali, le fibre ottiche, lo spazio. In ogni caso è
quasi sempre irrinunciabile lesigenza di
trasmettere attraverso un unico mezzo informazioni
provenienti da più sorgenti, o canali, senza che si
producano interferenze fra i segnali.
Un esempio comune è la
radiodiffusione: nel caso specifico della FM, più
stazioni emettono i propri segnali modulati in frequenza
in una gamma da 88 a 108 MHz; tutti questi segnali
vengono diffusi attraverso un unico mezzo di trasmissione
cioè attraverso lo spazio. Lapparecchio ricevitore
deve potersi sintonizzare su una delle stazioni emittenti
e demodulare il segnale senza che le altre stazioni
interferiscano.
Un altro esempio è il sistema
telefonico in cui su un unico supporto, doppino o cavo
coassiale o anche ponte radio, devono poter essere
convogliate più conversazioni telefoniche
simultaneamente.
Un metodo per risolvere questo problema
è quello di effettuare la trasmissione impiegando per
ciascun segnale da trasmettere una portante di frequenza
diversa, tale che gli spettri dei vari segnali modulati
occupino bande di frequenza adiacenti e non sovrapposte.
In altri termini, N ta segnali con larghezza di babda B
(segnali in banda base), appartenenti ad N canali di
trasmissione, vengono traslati in frequenza e combinati
in un unico segnale che presenta una larghezza di banda
molto più ampia, multipla di B, contenete tutti gli N
canali. La composizione di più segnali viene chiamata
multiplazione a divisione di frequenza (FDM: frequency
division multiplexing) e si basa sul principio della
conversione di frequenza.
Il concetto di FDM, si può far
riferimento alla rete telefonica ove la tecnica FDM è
ancora largamente utilizzata, specie per collegamenti a
grandi distanze. Poiché si considera la banda fonica una
larghezza lorda B = 4 k Hz (per la comunicazione vera e
propria sono utilizzate le frequenze da 300 Hz a 3400
Hz). Il processo di traslazione della banda fonica, o
banda base, per ottenere N bande traslate è realizzato
generalmente mediante modulazione di ampiezza di N
portanti.
Lo schema di principio illustra la
multiplazione di 12 canali telefonici: i segnali di
ciascun canale vengono traslati in frequenza ovvero
modulati con portanti distanziate di 4 k Hz
(64,68,
108 k Hz). La banda del segnale trasmesso ha
una larghezza Bt = 12 * 4 k Hz.
In ricezione naturalmente il segnale
dovrà essere demultiplato; occorrerà quindi filtrare le
bande relative a ciascun canale e demodulare londa
risultante per estrarre i segnali in banda base
trasmessi.
Matematica
Si definisce frequenza di taglio di un
filtro passa basso, la frequenza alla quale il segnale di
uscita si attenua di 3 dB rispetto al valore di centro
banda.
Misura in dB del
guadagno.
Il guadagno di più stadi amplificatori
in cascata è fornito dal prodotto dei guadagni di ogni
singolo stadio. Il rapporto tra la grandezza di uscita
dellultimo e quella di ingresso del primo è dato
dal prodotto dei guadagni o delle attenuazioni dei
singoli quadripoli. Per la valutazione rapida del
rapporto suddetto può risultare difficoltosa
lesecuzione di prodotti ripetuti; pertanto si è
abbinata alla definizione di guadagno (o attenuazione)
ormai usuale, una definizione di tipo logaritmico, che,
grazie alle proprietà di tale funzione matematica,
consente di trasformare in somme i prodotti.
Il rapporto tra la potenza
duscita e quella di ungresso di un quadripolo viene
espresso mediante il decibel dB, che risulta
definito nel seguente modo: