Le possibilità di impiego degli interruttori di
prossimità sono tantissime: ad esempio il controllo di
posizioni predeterminate o la segnalazione di emergenze,
nel caso vengano superate posizioni limite, e così via.
Proximity
e fine-corsa
I finecorsa possono essere composti da
microinterruttori, in miniatura per impieghi di
precisione, oppure da interruttori a levetta o a pulsante
o ancora da interruttori di prossimità. Nelle figure
seguenti proponiamo le tre versioni, tratte da alcuni
cataloghi di fine corsa presenti sul mercato italiano.


Il meccanismo interno può
essere a molla avvolta a spirale o composto da materiale
elastico, per quanto riguarda gli interruttori. Mentre
per i proximity, si parla di sensori ad induzione o
capacitivi.
Parliamo delle caratteristiche
principali, iniziando dagli interruttori.
La durata, elettrica e meccanica, ne
stabilisce la qualità; si parla di circa100.000
operazioni per la prima e 10.000.000 per la seconda. A
queste si aggiunge la velocità operativa ( da 100 a 500
op/min).
La tensione massima applicabile sui
contatti ( circa 1000 Vca/minuto), la resistenza del
contatto (10 50 mW ) e quella di
isolamento (circa 10MW ), la corrente che attraversa il contatto (può
essere ad esempio da 1 a 5 AMPERE per tensioni massime di
250Vca, oppure da 0,1 a 0,5A per tensione max di 125Vcc)
ne stabiliscono le caratteristiche elettriche.
In fine la temperatura a cui può
funzionare (es. da 25 a +80 °C), caratterizza
lambiente in cui può funzionare.
I dati forniti si riferiscono a
finecorsa di tipo comune; ovviamente esistono anche tipi
speciali, sono caratteristiche particolari ed adatte ad
utilizzi specifici. Per quanto riguarda gli interruttori
di prossimità (proximity), possiamo definirli come
elementi di commutazione che operano senza intervento
meccanico e senza alcun contatto fisico.
I tipi più diffusi, possono essere ad
induzione o capacitivi.
I primi sono trasduttori elettronici
che forniscono segnali in uscita quando un metallo
qualunque entra nella zona di sensibilità. Il principio
di funzionamento è del tipo dei trasduttori ad
induzione; possiamo comunque pensarli costituiti da un
oscillatore alloggiato nella testa degli stessi, che
genera un campo alternato ad alta frequenza, in uscita
sullarea di sensibilità sotto forma di campo di
dispersione. La presenza di un elemento metallico in
questo campo di dispersione, attenua il circuito
oscillante; tale variazione di segnale è utilizzata
nello stadio trigger che comanda lo stadio di potenza.
E così possibile comandare
direttamente dei relè, dei contatori di impulsi, ecc.
Questi dispositivi presentano rispetto
ai microinterruttori, una più lunga durata, una
precisione maggiore di commutazione, impermeabilità ai
liquidi, alle polveri e una frequenza di intervento
elevata.
I sensori capacitivi forniscono dei
segnali in uscita quando un elemento di qualsiasi
materiale entra nella zona di sensibilità. Sono
trasduttori che operano in base sl principio della
variazione del dielettrico esistente tra le armature: un
elettrodo compie l'importante funzione di convertire
l'avvicinamento di un oggetto in variazione elettriche.
Un circuito oscillatore converte tali variazioni in
segnali di frequenza ed ampiezza variabili,
all'avvicinarsi e all'allontanarsi dell'oggetto da
rilevare. Un ulteriore circuito converte i segnali
alternati in segnali continui, utilizzabili poi nello
stadio che comanda quello di potenza.
Telecomunicazioni,
Elettronica e applicazioni
Interfacciamento parallelo
La tecnica di interfacciamento parallelo consiste nel
trasferimento contemporaneo dei bit, di solito otto, che
costituiscono un carattere; i caratteri, o byte, del
messaggio vengono a loro volta trasferiti in modo
seriale. Oltre a consentire velocità di trasmissione
superiori a quelli ottenibili con la comunicazione
seriale, essa offre il vantaggio di una maggiore
semplicità e versabilità nella gestione del colloquio
fra apparecchiature di tipo digitale, anche se la
distanza del collegamento deve essere in genere molto
limitata.
Linterfacciamento parallelo trova la sua
applicazione principale nei sistemi di misura automatici.
Limpiego di un sistema automatico invece di un
insieme di strumenti manovrati manualmente offre migliori
prestazioni rispetto a precisione e ripetibilità e
numerosi vantaggi, fra cui la possibilità di effettuare
in tempo reale unanalisi statistica dei dati
rilevati e quindi la compensazione degli errori
sistematici.
Per realizzare il collegamento di diversi strumenti di
misura ad una o più apparecchiature di elaborazione o a
dispositivi di memorizzazione o visualizzazione, con la
possibilità di variare la configurazione del sistema, si
è resa necessaria la definizione di interfaccia
normalizzata; tra queste la più diffusa è la IEEE-488.
Nel campo del controllo di processo merita ancora di
essere citata linterfaccia IEEE-583/CAMAC, in cui
lo scambio dati avviene con il parallelismo 24
(trasferimento simultaneo di 24 bit) e che consente
velocità di trasmisione molto elevata.
Interfaccia IEEE-488
Sviluppata come interfaccia per strumentazione da una
delle maggiori case costruttrici di apparecchiature di
misura che la denominò HP-IB (Hewlett-Packard Interface
Bus), è stata successivamente approvata dallaIEEE
( Institute of Electronic Engineers) con la denominazione
IEEE-488. Questo standard è oggi applicato ad un grande
numero di sistemi digitali diversi, quali memoria di
massa, stampanti, plotter, elaboratori oltre a strumenti
di misura, tanto che esso è sovente indicato con
lacronimo GPIB (General Purpose Interface Bus).
Linterfaccia IEEE-488 prevede 16 linee che
costituiscono il bus; ad esso possono essere collegate N
apparecchiature (device) anche diverse purché
compatibili con questo standard. Lo scambio dei dati,
codificati di solito in codice ASCII e trasferiti in
forma bit parallello- byte seriale, avviene secondo un
protocollo rigidamente definito (handshake) che
stabilisce la sequenzialità e le modalità del coloquio
fra i vari dispositivi collegati. Il sistema di
comunicazione definisce gerarchicamente le
apparecchiature collegate in base alle funzioni svolte,
che sono essenzialmente le seguenti:
Un apparecchiatura non deve necessariamente
essere collegata a tutte le linee: sono indispensabili
sono quelle dei dati e quelle di handshake, mentre per le
linee di controllo la scelta spetta al progettista che
decide in base alla struttura del sistema, alle esigenze
previste e alle potenzialità di ciascuna
apparecchiatura.
Per efffettuare linizializzazione e la
programmazione delle apparecchiature collegate con
interfaccia IEEE-488 o per inviare comandi ad esse è
prevista una serie di messaggi in codice. Essi vengono
inviati sul bus dati e contemporaneamente viene attivata
la linea di controllo ATN (Attention); con ciò il
messaggio è corettamente interpretato come un comando.
Per quanto riquarda le specifiche elettriche relative
allo standard IEEE-488 si può osservare che la
corrispondenza fra stati logici e livelli elettrici è
definito in logica negativa e che i livelli di tensione e
corrente sono quelli TTL. Pertanto lo stato logico 0
corrisponde a una tensione compresa fra 2 e 5 V mentre lo
stato logico 1 è rappresentato da una tensione inferiore
a 0,8V. I line driver utilizzati sono generalmente di
tipo tri-state; fanno eccezione alcune linee che per la
loro specifica funzionalità devono essere connesse in
or-cablato e presentano pertanto luscita a
collettore aperto. Infine sono di solito realizzati con
ingresso a trigger di Schmit al fine di ottenere una
maggiore immunita ai disturbi. Il massimo data rate
ammesso di 1 Mbyte /s richiede ad esempio che il cavo sia
di lunghezza inferiore a 15 m con un carico ogni metro e
che tutte le apparecchiature collegate siano accese.
Inglese

Segmento
di data sheet
PROGRAMMABLE COMMUNICATION INTERFACE
The Intelâ 8251A is the
industry standard Universal Synchronous/Asynchronous
Receiver/transmitter (USART), designed for data
communications with intels micropocessor families
such as MCS-48,80,85, and IAPX-86,88. The 8251A is used
as a peripheral device and is programmed by the CPU to
operate using virtually any serial data transmission
technique presently in use (including IBM
"bi-sync"). The USART accepts data characters
from the CPU in parallel format and then converts them
into a continuous serial data steam for transmission.
Simultaneously, it can receive serial data streams and
convert them into parallel data characters for the CPU.
The USART will signal the CPU whenever it can accept a
new character for transmission or whenever it has
received a character for the CPU. The CPU can read the
complete status of the USART at any time. These include
data transmission errors and control signals such as
SYNDET, TxEMPTY. The chip is fabricated using
intels high performance HMOS tecnology.
Traduzione
Lintel 8251A è ricevitore/trasmettitore
sincrono-asincrono universale industriale standard
(USART), progettato per la comunicazione dei dati con le
famiglie del micro processore Intel come MCS-48,80,85, e
IAPX-86,88. L8251A è usato come una periferica ed
è programmato dalla CPU per operare usando virtualmente
qualsiasi tecnica di trasmissione dei dati in serie
attualmente, incluso IBM "by-sync".
LUSART accetta i caratteri dei dati della CPU in
formato parallelo e poi li converte in un flusso continuo
di dati in serie per la trasmissione. Simultaneamente
può ricevere dei flussi dei dati di serie e convertirli
in caratteri di dati in parallelo per la CPU.
LUSART segnalerà alla CPU quando può accettare un
nuovo carattere per la trasmissione o quando ha ricevuto
un carattere per la CPU. La CPU può leggere lo status
completo dallUSART in qualsiasi momento. Questi
includono gli errori di trasmissione dei dati, e i
segnali di controllo come SYNDET, TxEMPTY. Il chip è
fabbricato usando tecnologia HMOS ad alta prestazione di
INTEL.
Matematica
Caratteristica di
trasferimento di un trasduttore
Si definisce caratteristica di
trasferimento di un trasduttore la relazione
matematica esistente tra la grandezza duscita e
quella dingresso.
Se si riporta su un piano cartesiano la
grandezza duscita in funzione di quella
dingresso si ottiene un grafico che rappresenta,
appunto, la caratteristica di trasferimento
Se la caratteristica di trasferimento
di un trasduttore di precisione è lineare, allora la
variazione della grandezza duscita (variabile
dipendente) è direttamente proporzionale a quella
dingresso (variabile indipendente).
In generale però la caratteristica non
è lineare e può non passare per lorigine.
Se la caratteristica presenta
linearità solo in una ristretta fascia di valori, è
opportuno utilizzare il trasduttore solo nel range che
risulta lineare, anche se si riduce il campo di lavoro.
Lequazione matematica che
rappresenta la caratteristica di un trasduttore lineare
deve essere del tipo y=m*x se la retta passa per
lorigine, o del tipo y=m*x+k se la retta non passa
per lorigine ed interseca lasse y nel punto
di coordinate P(X=0, Y=K).

grafico della retta y=x
(m=1 k=0) realizzato con 

grafico della retta y=x
+12 (m=1 e k=12) realizzato con 
La linearità è il parametro del
trasduttore che evidenzia lerrore (o deviazione)
tra la caratteristica ideale teorica (funzione lineare) e
la reale curva di trasferimento del trasduttore. La
deviazione è calcolata rispetto alla retta di equazione
y = m*x + k che meglio approssima la caratteristica reale
del trasduttore.
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